mercoledì 18 maggio 2016

Ironman 70.3 Mallorca 2016 race report


Ironman 70.3 di Mallorca, il 70.3 con piu' partecipanti al mondo, 3800 circa, iscrizioni che chiudono per sold-out già 8 mesi prima (molto raro per un 70.3) e livello alto.

Arrivo Giovedi, aereo da Malpensa, la giornata é splendida, il sole fortissimo. Ritiro il van preso a noleggio ed in 40 minuti siamo ad Alcudia, paese dove si svolgerà la gara.

Alcudia é il paradiso dei ciclisti, vedi solo training bike group che si aggirano per il paese e nei suoi dintorni, la gran parte degli hotel é orientata verso il turismo sportivo, ed a completare il tutto tanti negozi di bici brand-store e non.

Il tempo di montare la bici e il tempo si annuvola e si rinfresca. Poco male, il giretto me lo faccio lo stesso, faccio i primi 15 km del percorso in bici, dei quali 5-6 sono tutti di lungo mare, bellissimo!

il giorno dopo il tempo peggiora e prova anche a piovere, ma in serata migliora regalandoci oltre alla speranza di una gara asciutta anche qualche raggio di sole.

Naturalmente era solo illusione, sabato mattina il meteo é: 14 gradi, pioggia continua e vento. Passo in zona cambio a mettere apposto i rifornimenti sulla bici, la borraccia é rimasta in Svizzera, va be pazienza, ne prendero' al primo rifornimento.
Corricchio fino in albergo, per scaldarmi un minimo, metto la muta, cuffia occhialini e mi faccio aiutare del receptionist a chiudere la muta ed esco già pronto dal hotel.

Incontro anche Grisu' compagno di squadra B4S, nuotata nell'acqua fresca e mi metto in griglia, aspettando il mio torno di partenza. E' lunga aspettare, non passa piu', poi fa freddo e lo stress aiuta a pietrificare i muscoli, la voglia di affrontare la gara con questo tempo non migliora.

Parto, entro in acqua e nuoto bene, ho una buona traiettoria, mi avvicino al punto piu' lontano ed il gruppo dei nuotatori si incrocia con un bel gruppone di meduse, che a prima vista sembra inquinamento, ma quando le prendi...... ti accorgi che sono meduse e anche dolorose, io ne prendo tre, una sul pollice, una sul collo ed una sul piede, ma cerco di non pensarci.
Il ritorno da nuoto, inizio a far casini con la traiettoria non riesco a capire piu' dovedevo andare e mi innervosisco, sbaglio e continuo a sbagliare. Arrrivato a riva, mi alzo e mi blocca un crampo. non va via, non riesco ad arrivare al tappeto che mi riprende continuamente il crampo.

Dopo 5 minuti va via e scappo a cambiarmi, salgo in bici ed inizio a spingere, la gamba sta bene e tiro, sul lungomare, il vento é fastidioso e non a favore, ma spingo forte, si gira e inizia il primo falso piano a salire, qui il vento é a favore fino al inizio della salita e la velocità é alta intorno ai 40.
La pioggia continua a battere ed inizia la salita, la prima salita é di quasi 8 km con una buona pendenza, non é molto pedalabile e ringrazio per aver montato il 28. Alcuni mi sorpassano, ma quelli che mi sorpassano, vengono ripresi e staccati in discesa. Finita la discesa il percorso é un sali e scendi con qualche bel piattone, il vento é praticamente quasi sempre a sfavore, sopratutto negli ultimi 25 km. Le curve molte volte sono completamente sotto diversi centimetri di acqua e scivolose, ma l'asfalto é perfetto e non ci sono buche.

Arrivo in T2, ho fatto una buona bici, anche se essere stato sempre in posizione a combattere il vento mi ha paralizzato i muscoli.

Inizio a correre, senti un po' di crampi, ma ho una buona velocità, mi manca un po' di lucidità, e continua a piovere, imposto i primi km a 4:05 e li tengo facilmente, ma tra il traffico e i sentori di crampi che aumentano, decido di alzare l'andatura. Anche la corsa, come del resto il percorso in bici, é molto bello, gran parte é sul lungo mare, su questa lingua di cemento che costeggia la spiaggia. Il pubblico poi é moltissimo e da una mano e sopportare la fatica.

L'ultimo giro lo soffro, i miei muscoli sono quasi andati e tenere un buon ritmo ormai mi rimane difficile, poi dopo quasi 5 ore di gara sotto queste condizioni, non si vede l'ora di smettere con questa sofferenza. Ed infatti il taglio della finish line é piu' un sollievo che soddisfazione.

Nuoto da dimenticare, bici contento e corsa che poteva andare meglio, gara da rifare perché anche con il tempaccio é stata molto bella.



mercoledì 11 maggio 2016

ecorace olimpico di segrate 2016 race report

Prima gara del 2016, prima gara usata come test/preparazione per IM 70.3 di Mallorca.

Ed é stata anche il mio esordio in un olimpico con scia, anche perché dopo la prima esperienza del 2011 nello sprint di Lecco, tra insulti e cadute, mi era passata un po la voglia.

L'ambiente é bello, quasi da primo giorno di scuola, in tanti si salutano e si rivedono dopo "le vacanze di natale", io rivedo Manzik e Chicca con molto piacere, Manzi naturalmente é un continuo tirar fuori scuse sul suo peso, su quanto si allena poco etc etc.

Comincio a scaldarmi, non sono propriamente fresco, arrivo da tre settimane di carico, ma sono qui per testare e fare un buon allenamento.
La prima batteria parte, ed anche la seconda, la tensione dentro di me sale, sono teso nel vedere se gli allenamenti hanno portato qualche buon risultato o meno.

Tocca al ultima batteria, la mia, entro in acqua, faccio qualche bracciata e mi metto nelle prime posizioni. Si parte, e si parte a gran velocità, anche se io cerco di rimanere tranquillo e seguire il cavo che regge le boe sott'acqua. Nuoto bene, mi sento fluido e supero gente fino alla boa del ritorno, li mi assesto davanti ad un gruppetto, fino all'ultima boa, dove glo occhialini ormai completamente appannati non mi fanno vedere neanche piu' a un metro di distanza cosi mi metto a dorso per pulirli e nel frattempo vengo "arrotato" da quelli che mi stavano dietro.
Esco cmq con un ottimo tempo, 23:30 fermo il cronometro fuori dalla pedana e corro in T1. Tolgo la muta senza troppissimi problemi e corro fuori, cercano di prendere un trenino o formare un bel treno veloce.

La cosa piu' difficile della bici é tenere conto di quanti giri ho fatto, sono sette giri, e già al terzo giro ho problemi a ricordare quanti ne ho fatti e quanti mi mancano, la media é alta e riesco a stare nel gruppetto condotto da Risti e Fontana, peccato che pero' loro stavano nella batteria precedente alla mia e quindi due giri già se li son fatti.

Entro in T2 a tutta velocità, ho tenuto i 40 di media, ed il tempo é buono, le gambe un po' stanche, ma ho previsto di saltare in corsa.

Parto, c'è un bel tifo, ed il percorso, da fare tre volte, é bello e veloce, io non riesco ad essere subito velocissimo, ma aumento piano piano che passano i km, salto i rifornimenti per paura di levare secondi al cronometro, bevo solo al penultimo rifornimento. Finisco la frazione con 4:05 di media, senza saltare, soddisfatto per il nuoto ma anche la bici non é andata male.
Mi sono divertito

giovedì 12 novembre 2015

hai vinto?

da quando ho iniziato a far sport, quando racconto che ho fatto una gara c'è sempre il fesso di turno che fa la solita domanda "hai vinto??" e tu "no ma de che saro' arrivato 30esimo di categoria, ma é un buon piazzamento e bla bla bla bla" e lui ti risponderà "e va be ma allora che ti alleni a fare???"
Faglielo capire....... Anzi vai a fajelo capi'!


mercoledì 23 settembre 2015

IM Pula 70.3 e contorno

é tanto che non scrivo? sarà pure perché non mi andava....
Ma di Pula ne voglio parlare, perché? Perché sono contento e orgoglioso di quello che ho fatto e di come sono stato.

La gara arriva dopo un periodo personale difficile, un cambio di vita ed un trasloco, nel quale usavo l'allenamento (e non sempre ci riuscivo, certe volteé stato difficile anche fare 25 metri a nuoto) come valvola di sfogo e/o per fuggire da certe situazioni. Un "uscita di sicurezza" che mi portava anche a fare 160 km in bici sotto la pioggia e stare bene (insomma il raffreddore me lo son preso...)

Arriva la settimana di Pula, settimana che di scarico non ha nulla, ma di trasloco tanto e tra uno scatolone e l'altro, c'è anche il tempo di partire, con tanti dubbi, i miei soliti cavolo di dubbi "che mi saro' dimenticato???" Per fortuna nulla...... Arrivato in Albergo primo verdetto: c'è tutto! Mi faccio anche un giro in bici per sciogliere le gambe dopo le sei ore di guida.

In serata arrivano anche gli altri, Fabio, Bruvio, Giuliano e Mauro, grande cena ad una Konoba che già avevo avuto la fortuna di cenarvi mesi prima.
La giornata successiva passa magnificamente bene, giretto in bici con Fabio e Bruvio, pausa pranzo con vista splendida a Medulin, sembra quasi di stare in vacanza piu' che alla vigilia di un'importante gara!

La mattina della gara, ho sonno, anche se ho dormito bene, e non mi va molto di alzarmi, mi alzo svogliatamente, faccio la solita colazione pre-gara e caffé, doccia ed iniziano i primi problemi. Problemi non leggeri, talmente pesanti che iniziano a mettere in dubbio la mia partecipazione alla gara! Provo comunque ad andare in zona cambio per lasciare i rifornimenti sulla bici, lo prendo come test, provo anche a fare una corsettina per sentire la gamba, e la gamba c'è, peccato che il resto mi mette una gran paura. 
Mancano 45 minuti alla gara, sto ancora in stanza, mentre dovrei stare a far riscaldamento, ma non posso, sto per lasciar perdere tutto, ma non mi va ed odierei farlo, ci voglio almeno provare. Cosi muta e parto per la startline.
Incrocio gli altri. Inno Croato e si parte, il mare é spettacolare, ma SPETTACOLARE,  nonostante non sia calmo, sembra di nuotare in un acquario tra i pesci e i bei fondali. I primi 2/3 volano, ma quando si rientra inizia il difficile, onda contro ed ogni bracciata porta con se una bella bevuta di acqua salata. 
Esco dal acqua bene, la mia solita tranquillità in T1 e parto.

Oggi per la prima volta uso una ruota lenticolare, scelta non proprio saggia per una giornata ventosa, ma che non si rivelerà sbagliata, la ruota é una bomba, inizio a passare tanta gente, ed anche sui piccoli strappetti o in posizione con raffiche laterali va che é un piacere. Passo Stefano dopo qualche kilometro, ed ora punto gli altri pensando che siano piu' avanti. Bruvio non mi accorgo di passarlo, mentre Fabio é già dietro. La gamba non la sento benisssimo (dopotutto il sali e scendi non é proprio il mio terreno) ma sto andando benone, 
Mi avvicino alla T2 ed affianco a velocità smodata parte del percorso run, non ci vedo, o almeno non mi sembra di veder nessuno correrci ancora e mi viene una bella botta di adrenalina, lascio la bici e sulla rastrelliera non ci saranno piu' di 30 bici.

Prendo la sacca, mi tolgo il casco, sportpack di miele nelle due mani e parto per gli ultimi 21 km a corsa.  Il primo giro é un emozione continua, corro ad incazzature, sfogandomi e ogni "Bravo" o applauso mi fa sentire..... Bravo davvero, sento che me lo merito perché nonostante tutti i miei cavoli personali non ho mai smesso di crederci.
Il primo giro, passa rapidamente, il percorso é ancora libero e non c'è traffico, cosi come il secondo. Cerco di incrociare qualche sguardo amico, qualche compagno di squadra; incrocio Luca che sta correndo alla grande (1.20 mostruoso!!), vedo anche Alessio che mi é avanti di 200 metri circa e non sta correndo come me, il mio obiettivo ora e raggiungerlo e forzo. Il passaggio davanti allo Speaker Daddo é ogni volta una botta di adrenalina con il deejay che spara i Rage against the machine a bomba.
Inizia l'ultimo mezzo giro (erano 3 giri e mezzo da percorrere), e non vedo piu' Alessio davanti a me! Ops! é dietro! sorpasso dopo una sua sosta forzata. Corro sempre meglio, riprendo anche un americano non della mia categoria, ci scambio due parole, anche lui é al ultimo mezzo giro, ma parlare gli riesce difficile e lo lascio dietro, saluto anche Luigi e Daniele. Ora vedo l'arena, cazzo se sono contento, so di aver fatto una gran bella gara, un legionario al inizio della salita,che mi porterà all'entrata dell'arena, mi da il 5, e io mi fermo per ringraziarlo, un altro signore mi dice "Bravo Marco!!!" mi giro e con un grandissssimo sorriso lo ringrazio, gli avrei offerto il pranzo per ringraziarlo. Entro nell'arena e mi blocco, mi guardo intorno, altri due legionari a guardia dell'entrata e lo speaker che annuncia il mio arrivo e mi da il cinque, la gente ai lati applaude, applaude SOLO me! Solo me perché sono da solo li, e ringrazio, mi tolgo la visiera a 5 metri dal arrivo e con un mezzo inchino dico grazie. 
Non so ancora la posizione in classifica, ma sono soddisfatto e contento, so di aver nuotato bene, bici benone e corso alla grande e che son riuscito a finirla, cosa non ovvia fino alla fine di questa gara.

La sorpresa arriva anche dalla classifica, per qualche minuto sono terzo per poi passare al quarto rango di categoria, poco mi frega non stare a podio, già é tantissssimo dove sono arrivato oggi, ed anche il nuoto cancellato non mi fa ne caldo ne freddo, secondo me decisione giusta, l'unica pecca é stata la boa che doveva essere ancorata meglio...... 
Ma tutto passa in secondo piano quando si é soddisfatti e si é passato un finesettimana grandioso, 

Con la Squadra di Zona Cambio abbiamo vinto il titolo Europeo Tri Club di IV Divisione, stare sul podio con un gruppo, una squadra di amici é una gran premio ed un'altra gran bella soddisfazione. Soddisfazione che si chiude con la mia prima SLOT, la qualifica per le finali 70.3 in Australia nel 2016!!! 
Sono una persona che si tiene molto dentro, non molto espansiva (anzi per niente proprio), ma dentro di me ci sono state tante esplosioni, grazie anche a Luca Bertaccini che mi ha convinto a prenderla (non ci ha messo molto....) e anche a tutti gli altri che al mio nome hanno esultato come se avessero vinto la coppa del mondo, ricordi che rimarranno......

giovedì 30 luglio 2015

sono uno strano animale....

le mie giornate iniziano storte, il caffé della mattina non cambia la mia giornata, neanche la migliora, l'aspetto che la cambia é il primo allenamento del giorno, non importa che fuori ci sia pioggia, freddo, neve, caldisssimo o afa. Non vedo l'ora che inizia, l'estraniarmi dal mondo per fare quello che mi piace fare. Per poi ritornare in ufficio, con il pieno di endorfine e riuscire a tirare bene almeno fino alle 18:00 dove per fortuna mi aspetta un altra ricarica....

Vado avanti ad obbiettivi, gare, mi confronto con me stesso e con gli altri, se vedo progressi sto alla grande ma non mi va ancora bene, se non va bene saranno momenti pieni di interrogativi e analisi.

Non lo prendero' troppo seriamente? Per me le cose si fanno bene o non si fanno.....

strano animale o no, faccio quello che mi piace fare alla faccia di chi incatenato ad una vita che odia

lunedì 2 marzo 2015

chain killer

la mia prima gara di MTB, un po' campata in aria si concluse dopo pochi minuti con la rottura della catena, ma non mi scalfi molto nel umore, era una gara alla quale mi ero iscritto dopo neanche 10 giorni che avevo la MTB, c'era un tempo orribile e non avevo mai visto cosi tanto fango in vita mia.

X-Bionic-Challenge 2015 ad Asola é la mia prima gara di MTB, una Gran Fondo, piatta ma piena d'insidie e con quasi 50 km da percorrere.

Parto sabato pomeriggio, in ritardo, arrivo poco prima della chiusura del tendone dove si consegnano i pacchi gara. Mi dicino che il percorso é già segnato, decido cosi di farmi un oretta per vedere un po' di cosa si tratta.
Sera cena, un po' pesante, colpa di una sbrisolona vegan regalatami dal bio-shop di Asola. Quella torta non mi ha fatto dormire per niente, alle 2:30 sono ancora con gli occhi aperti nel letto....

Domenica mattina si parte alle 10, c'è tanta gente, tanti partecipanti e tantissime belle MTB, l'atmosfera non é male, tutti molto cortesi e disponibili. Mi ingriglio 15 minuti prima della partenza, sto nell'ultima, dietro di me ci sono poche persone, e davanti a me un fiuuuuuume di gente.

Si parte, cioé i primi partono, io sul tappeto ci passo dopo qualche minuto, si gira secco a destra e via per una strada di 3 km. Non ho nessuna esperienza non so quello che mi attende e non so bene che andatura tenere, vedo gente che mi fa il pelo, venno velocissssimo, mi accodo e scopro che in MTB si possono raggiunere anche i 44 orari! Arrivati alla fine della strada inizia il non asfalto, percorso fatto di fango, fango moooolle, sabbia, in mezzo a terreni da coltivazione e mulattiere, arriva anche il primo single track, tutti in fila indiana, non si puo' superare, il pericolo é di prendere un albero in faccia..... e cosi ci si riposa fino al prossimo slargo. Io mi sento bene, anzi mi sento un animale, sorpasso e risorpasso, perdo qualche metro nei percorsi piu' tecnici, ma dove posso tirare nessuno mi sta dietro, mi esalto e mi diverto. le discese ripidissime mi danno qualche problema ma a metà percorso le scopro divertenti. Anche i passaggi tecnici ora diventano piu' veloci e divertenti. Passiamo il ristoro, per modo di dire ristoro era solo acqua in bichhieri di plastica!
Sto ancora bene, ormai il traguardo si avvcina, ci sarà una lunga e veloce mulattiera, dove potro' ancora alzare la media e finire in crescendo.
Il gruppetto appena raggiunto é alle prese con una ripidisssima salitella, io decellero per non dover scendere dalla bicicletta, ora che il passaggio e libero ingrano la prima arrivo al "dosso" e TRAK! pedalo a vuoto, catena rotta!!!! Ancora!!!! a 5 km dalla fine, mi arrabbio e sono frustrato, vedo nero, voglio buttare la bici nel fiume,
Aspetto il carro scopa assieme ad un tipo che ha tagliato il copertone, una volta arrivato al arrivo, lavo la bici, mi lavo e me ne vado. In macchina, nel viaggio di ritorno già pensavo ad una nuova gara in MTB.....

martedì 17 febbraio 2015

10 giorni dopo...

a 10 giorni dal inizio della mia dieta inizio a capire diverse cose, il miele ti puo' salvare la vita, il giorno di scarico é meglio farlo il giorno dopo quello sgarro, ed ho iniziato anche a scoprire le frasi che la gente ti dice e che ti fanno vacillare con la motivazione, la peggiore finora é: 

"tutto sto sforzo per cosa??" 

perché alla fine un po' di sforzo c'è, i dolci li adoro, sono un drogato di cioccolata, e nella dieta queste cose sono escluse, e la privazione per me é uno sforzo. 
e il "Per cosa" é ancora peggio..... Lotte interne tra la mia testa-stomaco si susseguono, e per il momento vince la determinazione, quindi la testa, anche perché i risultati già si vedono ;-)